Flashmob contro la violenza di genere

Settecento, circa.
Questo il numero delle persone, fra studenti e docenti, che hanno preso parte al flash-mob contro la violenza sulle donne organizzato dal nostro Istituto.
Una marcia silenziosa e composta quella che hanno messo in atto fino all’Ippodromo, punto di ritrovo dei due plessi del Rosselli-Sartori.
Lì, in un cerchio - da sempre simbolo di condivisione e uguaglianza - i e le rappresentanti di Istituto hanno esternato i loro sentimenti, le loro paura, la loro rabbia contro i tanti, troppi episodi di femminicidio. La lettura dei nomi delle vittime (110 solo in questo 2023) e l’invito al minuto di rumore, raccogliendo l’appello di Elena Cecchettin, hanno emozionato tutti i presenti. La Dirigente, seppur da lontano, e il sindaco lì presente, dopo essersi complimentati, hanno ringraziato per la scelta di questo tipo di esternazione.
La scuola, come comunità educante, ha l’obbligo morale di contribuire alla formazione di persone libere ed eguali, contrastando quelle forme di violenza, subordinazione e stereotipi di genere di cui purtroppo ancora la società fatica a liberarsi, ma i ragazzi e le ragazze in questa giornata hanno fatto molto di più… hanno mostrato che la violenza si cela in mezzo ad ognuno di noi, nei posti più disparati, negli atteggiamenti del singolo, nelle parole e nel linguaggio ancora oggi esageratamente sessista, e che è dovere della comunità, del gruppo, imparare a rieducarsi alle emozioni, ai sentimenti. A rispettare l’individualità e a preservarla. È compito di ognuno di noi imparare a cogliere una richiesta d’aiuto, a non girarsi dall’altra parte.
Con l’augurio che possiamo, riprendendo le fortissime parole del signor Cecchettin pronunciate nella tragica occasione del funerale della figlia, “in questo momento di dolore e tristezza, trovare la forza di reagire, di trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento”.
Per Giulia, per tutte.

Allegati

Giornale di Vicenza.JPG

Flashmob.jpg

Flashmob_3.jpg

Flashmob_1.jpg

Flashmob_2.jpg